Il contenuto di questo blog, che è disponibile anche in versione di opuscolo cartaceo, è stato scritto in Italia nel 2013, ed accompagna un poster scaricabile da questa pagina in versione A2 per la stampa ( clicca con il tasto destro del mouse sull’immagine a lato, e ‘salva con nome’)
ShacMadeHistory_opuscolo 2014_versione stampa
The content of this blog is the online version of a paper leaflet written in Italy in 2013. To spread awareness about this solidarity project we’ve designed a poster, downloadable from this page in A2 printable version ( right click of the mouse on the image on the side, and ‘save as in a chosen folder’)
Download leaflet in printable version ( a3 format)
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ZINE “SHAC, una campaña que hizo historia”
EN CASTELLANO!!!
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ALTRO MATERIALE (italiano):
Audio-intervista di Radiocane a Nicole, ex prigioniera SHAC:
http://www.radiocane.info/wp-content/uploads/2014/05/schac.mp3
La campagna Shac (Stop Huntingdon Animal Cruelty) ha rappresentato uno dei momenti più significativi nella lotta per la liberazione animale. Una campagna che ha fatto storia, proponendo un metodo d’intervento vòlto a colpire chiunque avesse rapporti economici con la Huntingdon Life Science, un colosso nell’ambito della sperimentazione animale. Una storia da conoscere, un metodo su cui riflettere.
Abbiamo discusso dei principali aspetti di quest’esperienza, dalla metodologia adottata alla repressione subita, con una compagna inglese.
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Opuscolo “Militant Forces Against HLS + Il Modello SHAC”
Una raccolta di comunicati delle azioni firmate “Militant Forces Against HLS”
tra il 2009 e il 2012. A seguire un’analisi della strategia di SHAC
e la sua possibile applicabilità ad altre lotte.
Il “modello SHAC” è applicabile anche ad altre lotte e a contesti diversi da quello della liberazione animale? In quali condizioni? Quali sono i suoi vantaggi e difetti? Oggi che una delle campagne di pressione più importanti, a livello globale, del movimento di liberazione animale si è conclusa (è dell’estate 2014 il comunicato ufficiale che pone fine alla campagna), è tempo di riflettere sugli aspetti negativi e positivi di questo modello di attivismo e militanza, che è quasi riuscito a mettere in ginocchio una multinazionale della vivisezione, ma infine ha subìto i colpi di una durissima repressione, che lo stesso movimento non era preparato per affrontare. Un modello basato sulla diversità di tattiche mirate a uno stesso obiettivo, la chiusura di una multinazionale o di un luogo di tortura, attraverso l’attacco ai suoi clienti, fornitori, azionisti e a tutte le altre aziende che ne rendono possibile il business. Quel che è fuori da ogni dubbio è che questa campagna non avrebbe potuto ottenere le vittorie che ha ottenuto se non fosse stata supportata dalle centinaia di azioni dirette (sabotaggi, liberazioni, incendi, minacce e imbrattamenti) realizzate nel corso degli ultimi 10 anni dall’ALF, dalle Militant Forces Against HLS e da altri gruppi o individui determinati a passare all’azione.